Itinerari in ItaliaSette giorni in Puglia, tra tradizione e buona tavola

Sette giorni in Puglia, tra tradizione e buona tavola

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Tre tappe da nord a sud, per conoscere in camper, caravan o la tenda, una delle regioni più vaste dell’Italia: la Puglia

La Puglia è una delle regioni più grandi del nostro Bel Paese ed è terra di tanta tradizione a tavola.  Sette giorni per conoscerla in tre tappe con il camper, la caravan o la tenda, partendo dallo sperone sino alla punta del tacco del nostro Stivale.

Durata : 7 giorni, da Peschici a Gallipoli 

Km percorsi: 440

Adatto a tutta la famiglia e gli amanti della buona tavola.

Animali ammessi in ogni struttura

Cosa portare: scarpe comode.  costume da bagno e maschera con boccaglio!

Quando? ideale primavera, estate e autunno

In tenda, con la caravan o con il camper, vi porto a visitare una delle regioni più vaste dell’Italia, la Puglia. D’altronde basta pensare che da nord a sud della regione ci passano 460 km, quanti si percorrono da Torino per andare a Padova, sono che in questo caso attraversate 3 regioni. Per questo motivo ci sono solo tre tappe in questo itinerario da sette giorni. Tre tappe di cui due in riva al mare e una invece a scoprire l’entroterra. Iniziamo dal Gargano a nord della Regione. 

TAPPA 1: IL GARGANO 

Il Gargano, ricco di aree marine protette e di natura incontaminata è la prima tappa di questo itinerario. Viene chiamato, lo sperone d’Italia ed è un promontorio montuoso che supera di poco i 1000 metri sul livello del mare. Esteso su circa 2100 kmq di cui circa 110 sono rappresentati dai laghi costieri di Lesina e Varano. Qui vi poterò per due giorni a scoprire la tradizione, la religione e la natura in barca e a piedi. Ovviamente portatevi sempre un paio di scarpe comode, un paio di bermuda, maglietta e il costume in borsa!

Dove sostare con il camper, caravan o tenda?

Ubicato a 250 metri dal mare il camping Varano Village è la sosta che vi suggerisco per questa prima tappa, sia che sia con un camper, una caravan, una tenda oppure anche solo l’auto perché a disposizione degli ospiti trovate bungalow e case mobili. Ombreggiato da 4 ettari di pineta offre la possibilità di vivere sia il lago di Varano sia il mare con spiagge bianche. Tutte le piazzole sono attrezzate di corrente elettrica, ci sono posti dedicati ai camper con allaccio carico scarico delle acque e piazzole delimitate per tende/caravan/maxi caravan con bagni privati o servizi igienici in comune dotati di acqua calda e fredda. Se poi il lago e il mare non vi bastano all’interno del campeggio c’è anche una piscina attrezzata con lettini e sdraio. Adiacente alla piscina vi è uno spazio comune utilizzato per spettacoli e l’area bimbi con parco giochi 

Cosa fare e visitare due giorni in Gargano

  1. Un giorno alle Isole Tremiti in barca. Partendo dal porto di Peschici, attraverso specifiche imbarcazioni, vi suggerisco di visitare le aree marine protette delle splendide Isole Tremiti. Due sono le raccomandazioni fondamentali: sulle Isole Tremiti non sono ammesse auto (le uniche sono quelle dei residenti) e non c’è acqua, quindi portatevi almeno una bottiglia di acqua per le vostre necessità. Il tragitto per raggiungerle in barca, dura un’ora e mezza e il ritorno nella stessa giornata è alle ore 17,30 (approfittate a quel punto che godervi Peschici al tramonto e magari cenare in un dei ristoranti del centro storico). Le isole Tremiti rappresentano l’unico arcipelago italiano composto da quattro piccole isole, nel basso Adriatico e fanno parte del Parco nazionale del Gargano. Vi conquisteranno per il mare incontaminato e ricco di fauna, ideale per chi ama fare immersioni. Conosciute sin dall’antichità come “isole Diomedee”, sono legate alla leggenda del mitico eroe greco Diomede , che approda sulle coste del Gargano e sceglie queste terre come sua dimora sino ad esserne sepolto. Alla sua more, la dea dell’amore Afrodite trasformò i suoi compagni in procellarie perché continuassero a lamentare la perdita del loro signore e ne vegliassero la tomba. Oggi è ancora possibile ascoltare il singolare verso di questi uccelli marini, che sono berte maggiori (Calonectris diomedea), sull’isola di San Domino che è proprio il primo approdo con la barca quando arrivate. Rappresenta l’unico centro abitato e il porticciolo è nel punto in cui l’isola fronteggia l’altro isolotto quello di San Nicola (le due isole distano meno di 200 metri). San Domino è ricoperta da una fitta pineta d’Aleppo e da una rigogliosa macchia mediterranea. L’isola ha una sola spiaggia di sabbia, cala delle Arene mentre parecchie cavità naturali da visitare, come la Grotta del Bue Marino, profonda 70 metri che deve il nome dalle foche monache che qui sostavano, la Grotta delle Viole, il cui nome deriva dalla colorazione rosso violacea delle alghe calcaree che tappezzano le pareti sommerse della stessa, la Grotta del Coccodrillo e quella delle “Rondinelle” . La seconda isola da visitare, è San Nicola che costituisce il centro storico ed amministrativo dell’arcipelago. Qui vi suggerisco di vedere  l’Abbazia di Santa Maria a Mare, con la cinta muraria ancora intatta. Per ampiezza è l’Abbazia più grande del Mediterraneo. Proseguite con l’isola di Capraia è situata a nord dell’isola di san Nicola dove la natura vive in modo incontaminato, perche l’isola è disabitata e non è possibile sbarcarci. Molte escursioni però fermano a pochi metri dalle sue rive perché qui si trova una statua sommersa di Padre Pio, oggi San Pio e le acque, limpide e pulitissime, invitano sempre al bagno.  Infine merita di essere visto anche lo scoglio di Cretaccio, che vi catturerà per il suo colore giallastro dovuto alla natura argillosa del terreno.
  2. San Giovanni Rotondo. Il Gargano è terra anche di fede e di storia. A San Giovanni Rotondo trovate la Chiesa di san Pio da Pietrelcina. E’ un luogo dove la fede e la devozione, traspirano in ogni angolo del edificio. Voluto dai frati Minori Cappuccini confratelli di padre Pio e dai suoi numerosi devoti, per poter al meglio accogliere le reliquie del santo e allo stesso tempo dare dignità alle celebrazione eucaristiche, la Chiesa è frutto del lavoro del famoso architetto Renzo Piano, affiancato da Mons. Crispino Valenziano, che ne cura l’aspetto liturgico. Di sicuro interesse da visitare la Cripta e la Cella del Santo, la Chiesa Antica, la Via Crucis alle pendici del Monte Castellano e la Casa Sollievo della Sofferenza.

Cosa mettere in dispensa della caravan o del camper

Non dici Puglia se non dici Tarallo! Nei centri di Peschici e Vieste, ne trovate di diverse forme, dolci, salati, aromatizzati e non. Così come non dimenticate di trovare spazio per le ostie ripiene, i biscotti e soprattutto il miele e l’ottimo olio extravergine. 

Cosa ordinare a tavola

Tutta la costa del Gargano è un tripudio di rocce a picco sul mare e su queste rocce è possibile trovare i Trabucchi, ovvero antiche strutture fatte con pali di legno che si intrecciano a fili e carrucole utili per la pesca. Alcuni trabucchi abbandonati sono stati trasformati in ottimi ristoranti dove degustare la cucina tipica locale fatta di prodotti di eccellenza e genuinità. Qui a parere personale, la qualità dell’olio, delle olive, del pane e del pesce fresco è superiore a tante altre località. Si possono gustare sia prodotti dell’entroterra come formaggi, olive, sia quelli del mare come seppie e cozze. A tavola vi suggerisco di assaggiare le Bruschette, enormi fette di pane con pomodori tagliati piccoli, alici, olive e ottimo olio di oliva, la Pepata di Cozze che non ha nulla a che vedere con quella partenopea, perché è fatta con pomodori tagliuzzati, aglio, cipolle, viene servita in tegami di terracotta e va mangiata ancora calda. E per finire tra i dolci tipici della tradizione ci sono le Cartellate che vengono preparate con pasta sfoglia arrotolata ripiena e ricoperta di mandorle, miele e vin cotto e i taralli sia dolci che salati con abbondanti mandorle. E ora dove mi sono trovato bene a tavola. Ristorante da Antonio sulla Baia di Manaccora La sua posizione è per una cena romantica o per chi ama avere il mare davanti: sei praticamente sulla spiaggia. Al trabucco da Mimì: un luogo pieno di tradizione e poichè non è molto grande vi consiglio di chiamare prima e magari prenotare. Impagabile il tramonto sulla Punta di San Nicola da godersi seduti a tavola degustando un piatto di pesce. 

TAPPA 2: PESCHICI – BARI 250 km

“perchè se Parigi avesse il mare, sarebbe una piccola Bari”. Bari insieme a Palermo e Napoli, è una delle tre città del sud Italia più “commerciali”. Capoluogo della Pugliaporto principale dell’Adriatico tanto da essere l’anello di congiunzione tra ovest e est. Chi come me ha superato gli anta, ricorda molto ben quando all’inizio degli anni ’90 ci fu l’accoglienza di decine di migliaia di albanesi in fuga dal proprio paese. Oggi ha un volto nuovo, in particolar modo il porto e il centro storico. Ecco cosa vi suggerisco di non perdere se vi fermate qualche giorno a Bari e dove sostare con il camper, caravan o tenda.

Dove sostare con il camper,  caravan o tenda?

Ci sono diversi parcheggi attrezzati. Eccone alcuni: http://parkingsantafara.com/ e Parcheggio PinguinoUn’area attrezzata ubicata in Via Giovanni Gentile 84; tel. 3471386088, 3477270705, [email protected].

Camping La Batteria  aperto da maggio a ottobre è ubicato presso la Panoramica Umberto Paternostro, 16/18, 76011 Bisceglie BT. Il campeggio dispone di circa 50 piazzole e 2 grandi caseggiati ( ex foresterie militari) che sono stati ristrutturati e trasformati in monolocali e bilocali. Due sono gli accessi diretti al mare a cui accedere a diversi servizi come il noleggio canoe, tavole da surf, ombrellone e sdraio. Inoltre c’è a disposizione anche la piscina, ristorante, bar, area giochi e il WIFI gratuito

Cosa vedere e cosa fare a Bari e provincia per due giorni

  1. La prima opzione è il cuore storico della città, chiamato Barivecchia che ha dismesso i panni di fortino della criminalità per trasformarsi nel regno della movida pugliese. Racchiuso tra i due porti cittadini , quando ci cammino mi sembra di entrare a casa delle persone: ogni volta mi fermo a parlare con qualche nonna a scambiarci i segreti per fare le orecchiette a mano.  Non è difficile trovare, panetterie dove comprare i veri taralli o enoteche dove comprare il vino. dal punto di vista storico e architettonico vi consiglio di non perdervi la Basilica di San Nicola (patrono della città), la Cattedrale di San Sabino e il Castello Normanno-Svevo. Non meno iperdibile è il famoso Teatro Petruzzelli che nel 1991 fu oggetto di un devastante incendio doloso, che ha distrutto buona parte della struttura. Dal 2009, però, il teatro ha ripreso la sua attività e il posto che gli compete nel “cuore” della città. “Se Parigi avesse il mar sarebbe una piccola Bar” è il detto che in modo ironico si associa Parigi a Bari e il mare come differenza  e allora scopriamolo questo mare nel secondo giorno. Attraverso il “lungomare” di Bari.  Innanzi tutto è piuttosto “lungo” da percorrere a piedi, quindi magari trascorreteci due serate Una nella zona Imperatore Augusto che circonda tutta la zona di Barivecchia, oppure il lungomare Nazario Lauro con partenza dalla mitica “Pane e Pomodoro” la spiaggia dei baresi. Vi troverete molte testimonianze storiche dei romani, sino al più recente periodo fascista.  Dal lungomare, arrivate al Molo San Nicola, dove ogni giorno (mare permettendo) ci sono i pescatori che vendono seppie, polpi, aragoste, ricci di mare e cozze. Infine, visto le mie origini, non posso che invitarvi a mangiare le orecchiette. Ce ne sono di tanti tipi e condite in modo altrettanto differente. C’è un modo che però supera più di tutti: le orecchiette strascinate con le cime di rape.  La strada delle orecchiette per antonomasia è Via Arco Basso poco distante dal Castello Normanno-Svevo nel cuore della di Barivecchia.
  2. Trani e l’alta Murgia. Trani che dista 43 km da Bari, affaccia sull’Adriatico con l’eleganza di un anfiteatro di pietra chiara e la cattedrale si San Nicola, incastonati come gemme nel porto cittadino. E’ una città che potrei affiancare a Salerno per eleganza e ordine. Iniziate la visita dalla Cattedrale di San Nicola Pellegrino, tesoro romanico sospeso sul mare, più alta rispetto agli altri edifici religiosi della regione mi ha letteralmente conquistato per il ricco interno decorato. Guardate il video di Pugliabnb e capite di cosa sto parlando. All’interno della Cattedrale ci sono anche due cripte (San Nicola e Santa Maria) e l’ipogeo di San Leucio. Usciti dalla cattedrale, trovate il Castello Svevo, un fortino commissionato da Federico II, ma soprattutto dirigetevi vero il quartiere ebraico della Giudecca. Molto pittoresco perdersi tra le vie circondati da antiche sinagoghe e botteghe artigianali. La sera non potete dedicarla che non al porto. Delimitato tra il molo di Santa Lucia e quello di Sant’Antonio, è il cuore della movida notturna nonché l’anima commerciale della cittadina. Molto elegante, pulito e accogliente il porto merita una sosta al tramonto o alla sera: vi consiglio o un aperitivo o una cena in uno dei tanti locali presenti. 

Cosa mettere nella dispensa del camper o della caravan?

Fate spazio in frigo, liberate bene la zona formaggi e sostate al Caseificio Olanda ad Andria. Qui troverete mozzarelle, ricotta, caciotte, ma quello che non dovete farvi scappare sono gli “speciali“: burrata al tartufo, sfoglia di latte, primo sale e cacciottine speziate. Tutta la produzione è propria e merita di essere visitato anche il caseificio. Per le “orecchiette”, basta recarsi in Via Arco Basso (in Barivecchia) e acquistare in qualsiasi punto dove trovare la pasta fresca fatta a mano.

Cosa ordinare a tavola?

Se vi sedete a tavola in provincia di Bari, scordatevi la dieta, ogni piatto merita di essere assaggiato e gustato sino alla fine. Si inizia dal classico Patate riso e cozze,  ovvero, la “tiella”: uno strato di patate, uno di cozze, uno di riso e a chiudere, un altro di patate e se trovate le zucchine, non preoccupatevi è siete in piena diatriba barese, se ci vogliano le zucchine o meno. Restate in tema di primi per uno dei cavalli di battaglia le Orecchiette con le cime rape e sia chiaro, con le cime di rapa non con le foglie di rapa. Proseguite con fave e cicorie che nella loro semplicità, rappresentano appieno il sapore della terra pugliese. Ora che avete spezzato il pranzo è ora i attaccare con il secondo, le Brasciole (o braciole), cotte nel ragù ristretto per ore ore e ore. solitamente sono presenti nel pranzo della domenica.  Se non amate la carne buttatevi sulle cozze ripiene, rigorosamente di pane. Vederle chiudere con il filo di cotone bianco e poi toglierlo tutto inzuppato di sugo insieme alle orecchiette sono uno dei ricordi gastronomici più belli della mia infanzia. E infine non fatevi scappare l’occasione di assaggiare i lampascioni che non sono nè un lampone, nè una cipolla. Si mangiamo lessi e conditi con olio, sale e pepe. Il top dei top è trovarli impastellati e fritti. Vi consiglio due luoghi dove mi sono fermato: Ristorante Gallo oppure l’osteria La Banchina

Tappa 3: BARI GALLIPOLI 190 km

Gallipoli e il Salento. Due giorni per buttarsi in una delle mete più gettonate per le vacanze: il Salento. Gallipoli è il borgo che per sua posizione è molto strategico per visitare sia la costa sia l’entroterra.

Dove sostare in camper?

Area Sosta: La sosta – Gallipoli. Area attrezzata con videosorveglianza e custode, dotata di tutti i servizi per camperisti, quali panchine, raccolta rifiuti, illuminazione, pozzetto per lo scarico di acque grigie e nere e per il carico dell’acqua potabile, servizi igienici, barbecue, tavoli per pic-nic nella pineta, wi-fi ed altro ancora.

  1. Gallipoli. Nota anche come la Perla dello Ionio dal nome del meraviglioso mare su cui protende, si sviluppa in due parti, il borgo, più moderno e il centro storico, delizioso e ricco di arte e cultura.Quest’ultimo si caratterizza per le sue viuzze strette e tortuose, pullulanti di chiese e di antichi edifici storici, civili e militari, appartenenti a diverse epoche culturali. La caratteristica che rende unico e stupefacente il centro storico è che si estende su un piccolo e grazioso isolotto completamente circondato dal mare limpido e cristallino del Salento e collegato alla parte nuova della città da un ponte pullulante di vita.
    Una cinta bastionata, lunga circa un chilometro e mezzo, circonda interamente il centro storico. Eretta dopo l’eccidio di Otranto da parte dei Turchi, avvenuto nel 1480, la cinta bastionata aveva il compito di proteggere e difendere la città proprio dagli attacchi e dalle invasioni nemiche. A resistere negli anni è stata solo la parte bassa della cinta, mentre quella alta è stata demolita tra il 1879 e il 1887, per dar luogo alla strada panoramica chiamata la Riviera. Questa permette di costeggiare la parte antica passeggiando e ammirando panorami belli da mozzare il fiato. La seconda tappa va fatta al Ponte. La storia del ponte di Gallipoli risale al 1484, quando la Città Bella passò in mano ai Veneziani, che per difenderla dagli attacchi nemici decisero di tagliare l’istmo, ovvero il lembo di terra che univa il borgo antico alla parte nuova della città, sorta solo successivamente. Infine una sosta va fatta al Rivellino di Gallipoli che fu concepito alla fine del ‘400 dall’architetto, ingegnere e scultore senese Francesco di Giorgio Martini a cui il Duca di Calabria aveva affidato l’incarico di riprogettare il sistema di difesa del Regno del Salento meridionale. Particolarmente suggestivo durante le serate estive, quando ospita manifestazioni culturali e proiezioni cinematografiche, il Rivellino è una fortificazione munita di torre eretta all’esterno del Castello di Gallipoli per difenderlo dagli attacchi dei nemici e per proteggere l’entrata e l’uscita degli assediati dallo stesso. Lasciata Gallipoli, dirigetevi verso est e incontrate Otranto
  2. Le serate Salentine. Un discorso a parte meritano le serate in Salento. Ci sono tantissimi appuntamenti a cominciare dalle Sagre come quella Municeddrha (10-12 agosto a Cannole), del Pesce fritto (18 agosto a Santa Maria di Leuca), del Pesce (14-16 luglio a Porto Cesareo) e come non citarvi la la celebre Notte della Taranta (solitamente ogni anno dopo il 20 agosto), quando la pizzica viene suonata ovunque regalando emozioni uniche d’altri tempi. E ancora, la costa salentina è ricca di lidi che di notte si trasformano, diventando delle vere e proprie discoteche all’aria aperta, come i lidi sulla costa adriatica compresa tra San Foca e Torre dell’Orso, nonché altri locali sulla costa ionica attorno a Gallipoli e a Torre San Giovanni. Ma su tutto un rito vi suggerisco di vivere: vedere sia l’alba sia il tramonto sul mare. Infatti esiste un aspetto della penisola salentina  che è prerogativa solo di poche terre: grazie al fatto che tra la costa adriatica e quella ionica, ci si sposta in poco tempo, diventa così possibile vedere sia l’alba che il tramonto sul mare nello stesso giorno. Per la precisione: potrete vedere l’alba sbucare dal mare sulla parte ad EST (ad esempio ad Otranto, Torre dell’Orso, Castro)  ed il tramonto sullo Ionio (ad esempio a Porto Cesareo, Gallipoli, Marine di Ugento). 

Cosa mettere in dispensa del camper o della caravan

Assolutamente e improrogabilmente l’olio d’oliva! Fate spazio nel garage o in un mobiletto e se avete la possibilità fatene scorta: dai produttori locali si può trovare un buon olio anche a 8 euro al litro. Io vi suggerisco di chiedete consiglio a qualche “signora” del posto, probabilmente vi farà assaggiare il suo olio e vi indirizzerà dal suo fornitore. Fate un salto a La Bottega del Salento a Gallipoli e troverete qualcosa di interessante, tra artigianato e prodotti della terra e della tavola da portare a casa.  

Cosa mangiare a tavola.

Innanzi tutto la Frisa (o frisella), un particolare piatto freddo salentino: una sorta di ciambella di pane duro che va bagnata per alcuni secondi in acqua per farle acquisire il giusto grado di morbidezza. Poi va condito con olio extravergine d’oliva, origano, sale e pomodorini. Potete anche trovare delle varianti con mozzarella, tonno e capperi.  Restando negli aperitivi, il Rustico leccese è perfetto. Un medaglione di sfoglia burrosa con ripieno di pomodoro, mozzarella e besciamella. A tavola degustatevi, Ciceri e tria, ovvero i ceci accompagnati da pasta sottile e fritta, oppure la Sagna ncannulata, pasta fatta in casa dalla tipica forma elicoidale e allungata. E’ perfetta se condita con pomodoro fresco, basilico e ricotta forte. Un omaggio alla tradizione e alla storia arriva dalla Scapece gallipolina. La storia di questo piatto affonda in radici antiche, agli assedi dei saraceni, per i quali era necessario rifornirsi di cibo che potesse conservarsi bene. I pescetti piccoli, sempre reperibili e numerosi, sono fritti e fatti marinare tra mollica di pane imbevuta di aceto e zafferano dentro le tipiche tinozze di legno chiamate calette. E poi come dolce il “pasticciotto” ad esempio, simbolo per eccellenza dei dolci salentini, va mangiato rigorosamente caldo, meglio se appena sfornato in  Piazza Sant’Oronzo a Lecce, o sul lungomare di Otranto o Gallipoli. Sempre in luoghi all’aperto va degustato anche il caffè in ghiaccio (con latte di mandorla) una bevanda importata in Terra d’Otranto dalla Spagna valenciana all’inizio del XVII secolo. Io vi suggerisco questi luoghi dove mangiare tipicamente salentino: Sapori Salentini  o la Pentola degli Gnomi a Gallipoli. Non meno interessante è  la trattoria casereccia Le Zie a Lecce oppure la masseria Le Stanzie a Surpesano (Lecce) 

Ogni volta che scrivo di questa terra, finisco per non raccontarvi tutto. La Puglia è così incredibilmente ricca di tradizione, storia, artigiano e buona tavola, da richiedere una seconda visita. E allora, organizzate una vacanza per 15 giorni e seguite l’itinerario 15 giorni in Puglia.

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